Progetto Manlio Motto
Manlio Motto è uno dei più forti apritori su roccia di tutti i tempi.
Inutile riportare qui il suo immenso curriculum che sicuramente voi appassionati ben conoscoscete; è invece importante capire che l'arrampicata su vie lunghe di buon livello nelle alpi occidentali è soprattutto figlia sua.
Traendo sicuramente ispirazione dallo stile di Mischel Piolà (col quale ha aperto diverse vie meravigliose) Motto inventa in Piemonte "la via perfetta"...
Proprio nelle valli intorno alla sua Ivrea, quindi in Orco per prima, Manlio cambia faccia allo spit.
Fino ad allora i microappigli e microappoggi che caratterizzano l'arrampicata su muro del nostro gnaiss, avevano spinto gli apritori verso un uso disomogeneo dello spit: o molto vicini senza tentare di arrampicare fra spit e spit o molto lontani in quanto l'apritore partiva eroicamente su una difficoltà che sperava di dominare, fermandosi solo la dove era abbastanza comodo per usare un piantaspit manuale (o solo in rari casi il trapano). Con Motto ed il mitico trapano Hilti T10 le cose cambiano!
Lui, riesce a scalare su tratti di 2-3 anche 4 metri di tacche, in muro aperto, verticale o leggermente appoggiato e fermarsi... Fermarsi per trapanare tenendo una listarella da mezzo centimetro e raramente riuscendo a mettere un cliff-anger, che su questo gnaiss poco si presta all' uso. Il tutto su tratti di arrampicata di 6b, 6c ed a volte anche 7a!
Nasce così l'obbligatorio e la sua ricerca! L'obbligatoriomania l'ho percepita nascere nella metà degli anni '90, proprio mentre iniziavo a scalare. Oggi si è forse affievolita ma per più di un decennio era il parametro maggiormente considerato per definire la reputazione di una via; infatti all'epoca sulle vie di Manlio non si parlava tanto di libera integrale ma piuttosto di "sei passato?" , al punto tale che solo dopo più di vent'anni dalla loro apertura alcune vie dell'Aimonin e del Cubo in valle Orco sono state liberate.
Aimonin
è proprio su questa meravigliosa parete posta sopra l'abitato di Noasca che il Motto cambia la storia dell'arrampicata occidentale, creando il suo stile di apertura dal basso. Fra i suoi spit diritti sei tu che ti devi muovere, cercando la linea più debole. I tiri sono omogenei sia nel grado, sia nella continuità della roccia, sia nella distanza dei chiodi ed infine le doppie: dritte, perfette e senza incastri. Questa è ciò che io amo chiamare la "via perfetta"!
All' Aimonin Motto si accompagna ai migliori arrampicatori canavesani: Gianni Predan e a volte Roby Perucca, spesso c'è la sua compagna dell'epoca Gisa Ariu. Il più fido è però Rinaldo Sartore, fortissimo ed eclettico alpinista che ai complimenti risponde definendosi un "Forrest Gump". Lui le cose le fa bene per caso, dice, incarnando così il prototipo del canavesano riservato e modestissimo.
Nascono sotto la direzione di Manlio capolavori assoluti dell'arrampicata: l'ultimo tiro di "Papaveri e papere" è un inno al microappiglio in 35 metri di muro perfetto. Che dire poi delle trapanate che è riuscito a fare sul terzo tiro di "Fantaghirò"? è estremo! le tacche ci sono ma sono lontainissime e gli appoggi per i piedi sono svasi; è quasi verticale eppure gli spit sono a più di tre metri l'uno dall'altro, è l'ideale perfetto di "obbligatorio", trapanare da posizioni più precarie non si può... e poi lei, "Cippalippa", la più dura, 7c in libera ed i passi più duri sopra lo spit!
Una migliore dell'altra, varie e su roccia orgasmatica, ne aprirono 14! Furono velocissimi in rapporto alle difficoltà trovate; nacquero tutte negli inverni '91 e '92 quando l'aderenza è migliore ma le giornate sono assai corte.
Guarda l'album fotografico »
Potete quindi immaginare le condizioni degli spit dopo vent'anni... Raccapriccianti!
In più le meno frequentate erano state in parte invase da muschio e rovi, non perchè fossero brutte ma semplicemente in quanto quando una via comincia a sporcarsi entra in un circolo vizioso per il quale verrà frequentata ancor meno e si sporcherà sempre di più! Etica del restauro:
il progetto è quindi consistito nel richiodare tutte, o quasi, le vie del Motto.
Immaginate però il problema etico che mi sono trovato a fronteggiare in una simile operazione considerando il peso storico e culturale di queste vie...
Ovviamente una soluzione sarebbe stata quella di richiodare in maniera millimetricamente identica ciò che già c'era... Ma voi davvero pensate che queste vie, per quanto capolavori, non presentassero alcun errore?
Immaginate di conoscere bene una via, da anni sapete che uno spit è 40cm troppo a destra, cosa fate?
Vi raccontavo che queste vie sono state aperte ad una velocità sorprendente, quindi mai rimaneggiate. In più, chiodando dal basso lo spit non sempre viene messo in modo da proteggere al meglio il passaggio successivo.
Oltre ad avere l'onore di richiodare avevo anche la possibilità di correggere quelle imperfezioni e mi sarei sentito stupido a non farlo!
Ogni spit che è stato spostato è stato lungamente ponderato prestando la massima attenzione al fatto che ne"l'obbligatorio", ne il carattere della via cambiassero!
La soluzione è invece stata semplice: le vie nate a spit devono restare e sono rimaste a spit. Bagonghi
Lei è un caso a parte...
Polemiche e opinioni ne sono nate per mesi sul forum Gulliver vedi qui
Bagonghi è stata aperta da Meneghin ed Oliengo nell'83 in artificiale senza chiodi a pressione o spit.
è stata pulita, spittata e allungata da Motto e Sartore nel '91 e probabilmente liberata da Jim Bridwell in quei giorni.
è stata salita e liberata in stile tradizionale da Andrea Sommaruga a Novembre 2011.
Pur con un buon consenso della comunità arrampicatoria riguardo ad una schiodatura è stata recentemente schiodata in maniera anonima.
La via in questione è una delle fessure più belle d'Italia ed è ben proteggibile se pur con friends doppi e tripli medi e grandi.
Sono pronto a prendermi la responsabilità dello stato attuale di Bagonghi in quanto non la richioderò e in quanto trovo giusto che resti così!
Condanno però l'anonimato degli schiodatori!
Guarda il video di Bagonghi
Ultima questione è quella sulle eventuali varianti. Due, non potevano non nascere in quanto ora presentano tiri fra i più belli dell'Aimonin: "Pirimpelle a puntino" è il vero spigolo di "Pirimpelle semicotte" e l'uscita diretta di "Cippalippa" è la sua continuazione più naturale. Comunque per non snaturare ciò che c'era, anche l'originale è stato richiodato con placchette differenti, per ben distinguerlo delle varianti. Le relazioni:
giusto o sbagliato riscrivere relazioni già redatte?
Penso che rivedere qualche grado e mettere l'accento su qualche obbligatorio sia doveroso e legittimo dopo vent'anni di ripetizioni. L'importante è tentare di spiegare le ragioni di alcune incongruenze...
1 Papaveri e papere: 7a/b RS2+ 6b+obbl. (6c+ ultimo tiro) 170m
Motto e Sartore il 21 settembre 1991
Una delle più belle di tutto l’Aimonin! Presenta un ultimo tiro bellissimo ma anche difficile. Si può evitare uscendo dal meraviglioso fessurino della “Casa degli specchi” (6c) servono però in questo caso friends fino a 0,5 e nut.
D) Una notte a Thaiti: 6c+ RS1+ 170m
Roberto Mochino e Daniele Caneparo il 22 gennaio 1984
Bella e varia. Nella gradazione originale i gradi dei due tiri di placca risulatavano
inaccettabilmente stretti (6a+, 6c) ora alzati a 6b+, 7a.
Sporco e sconsigliata l’uscita diretta di Extravaganza consigliata nella guida “Valle dell’Orco”.
Necessari friends fino al 2 e nuts.
Roberto Mochino e Daniele Caneparo il 22 gennaio 1984
Bella e varia. Nella gradazione originale i gradi dei due tiri di placca risulatavano
inaccettabilmente stretti (6a+, 6c) ora alzati a 6b+, 7a.
Sporco e sconsigliata l’uscita diretta di Extravaganza consigliata nella guida “Valle dell’Orco”.
Necessari friends fino al 2 e nuts.
2 Pisittu maccu: 7c+? S2+ 170m
Motto Sartore e Gisa Ariu settembre 1991
Interessante con qualche movimento di difficile comprensione. Il super spigolo del quinto tiro,
bellissimo ed estremo, fu liberato da Michele Amadio su crosticine poco solide.
Oggi queste sono saltate e si attende la nuova libera…
3 Cippalippa: 7c S3 170m 7a obbl. Motto e Sartore novembre 1991 La più dura! Il secondo tiro è estremo qualsiasi grado lo diate. Fa sorridere il 7b+ dato in apertura esattamente quanto il 7c dichiarato in una recente ripetizione in libera. L’obbligatorio è estremo anche se non eccessivamente pericoloso. Una delle massime espressioni dell’arte della chiodatura dal basso. Molto interessanti e consigliate le varianti dirette di uscita create da Trombetta in fase di richiodatura: belle rendono la via più omogenea soprattutto sul terzo tiro che così rivisto è un sogno!
4 Pirimpelle semicotte: 7a+ 80m S2+ 6c obbl. Motto e Sartore 20 e 26 ottobre 1991 Molto bella cerca di seguire in 4 tiri il filo dello spigolo della torre staccata. 4bis Pirimpelle a puntino: 7b S2 6c obbl. Con tre varianti all’originale segue fedelmente il filo dello spigolo. Nata dalla mano di Adriano Trombetta in fase di richiodatura risulta una delle migliori vie dell’Aimonin. Imperdibile!
5 Bagonghi: 5.11O.W. ossia dal 6b+ al 7b a seconda delle tecniche usate Isidoro Meneghin e Mario Oliengo metà anni ’80. Lunga storia per questa fessura incredibile: Nata in artificiale e non considerata dai ripetitori nasce realmente con la spittatura Motto. Oggi riportata allo stile clean. Grazie ai nuovi friends risulta ben proteggibile anche se con misure particolari: almeno 3 tre, 3 quattro ed un 5. È indubbiamente una delle fessure più belle delle alpi occidentali!
6 Sublime: 6c+ 70m S2+ 6b+obbl. Motto e Sartore il 1/2/1992 Richiodati i primi due tiri come monotiro (presente ancora la sosta originale del primo). Si tratta di uno dei più bei tiri dell’Aimonin, quindi fra i più belli (a spit) di tutto l’Orco. Imperdibile!
7 Fantaghirò: 7b+ 90m S3 7a obbl. Motto, Sartore, Perucca e Predan il 23/11/1991 Aperta dai migliori apritori occidentali degli anni ’90 tutti riuniti. La via è interessante per capire quanto fosse forte Manlio Motto in quegl’anni con un trapano in mano! L’obbligatorio del primo tiro è notevole e quello del terzo è stupefacente anche se vicino allo spit; questo tiro è veramente estremo! La via continua sopra la cengia con due tiri interessanti di cui il secondo liberato il 15/11/2011 da Michele Amadio.
8 Otto a zero: 7a+ 60m S2 6b+obbl. Motto, Sartore e Pogliano il 5/1/1992 Non richiodata, non molto interessante.
9 Sorci verdi: 6c 65m S2 6b+obbl. Motto e Sartore il 18/1/1992 e variante di attacco Trombetta il 17/10/2011 Il primo tiro non è stato richiodato, mentre con la variante (a sinistra) di attacco è forse la più bella via del settore. Imperdibile!
10 Ermitage club: 6c 50m S2 6b obbl. Motto e Sartore il 9/2/1992 Bellissimo tetto il primo tiro, fisico e da non perdere! Interessante anche il secondo.
11 Regalo della befana: 6c 50m S2 6b+obbl. Motto e Sartore il 6/1/1992 Il primo tiro di 6c è un durissimo blocco su microtacche in muro verticalissimo. Il secondo di 6b/6b+ è molto più bello e merita di esser ripetuto.
12 Regalo di natale: 6c+/7a 50m S2 6b obbl. Perucca e Sartore il 24/12/1992 Gran bel monotiro di 30m dai movimenti vari (il secondo non è stato richiodato). Merita di esser scalato!
13 Nulla sfugge: 6b 45m S2 6a+obbl. Motto e Sartore il 12/1/1992 Molto interessante da fare integralmente come monotiro con ripresa in calata. Ottimo riscaldamento del settore.
Isola dei bimbi nel progetto è anche nata una piccola falesia posta in un isola in mezzo all'Orco praticamente dentro l'abitato di Noasca. Pensata per bimbi e principianti presenta tiri dal 4° al 6b attrezzati con spit ravvicinati. è comodissimo mettere la corda dall'alto su ogni via.
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