mercoledì 8 giugno 2011

WORK IN PROGRESS (Cornflakes capitolo 2°)

Quando si scopre una bella via in un qualche vallone sperduto è bravura.
Quando si apre una super via in un luogo dove l'arrampicata ha interessato solo poche generazioni è bravura.
Quando trovi una bella via a 15 minuti dall'auto in una valle dove l'arrampicata è ragione di culto da quarant'anni è culo.
Quando ti accorgi di aver scoperto, salito e liberato una delle più belle vie di tutto l'Orco nel 2011 è un miracolo.

"Work in progress" è un miracolo!

Vi ricordate il capitolo primo? vi parlavo di due ragioni che hanno spinto me e Aziz a visitare i Cornflakes: la prima quella di poter liberare "la festa del cappello", la seconda è un simpatico scherzo dell'Oviglia...
Nella sua nuova guida c'è una bella foto della parete dove lui traccia una linea rossa per indicare una via immaginaria; questa segue quel diedro marcio che abbiamo salito e chiamato "il disgaggiatore disoccupato". E quale pensate sia il nomignolo che Maurizio scrive a lato della linea rossa?
Si!...é proprio "Work in progress"!!
é così, anche se la nostra "work in progress" sta 30 metri più a destra, che dedichiamo questa salita a Maurizio Oviglia perchè è dal primo "Rock Paradice" che stimola tutti ad andare avanti in un infinito "work in progress"!
Aperta nel maggio 2011 da me e Aziz si snoda in tre tiri perfetti e assai diversi nelle caratteristiche e nella roccia.

Il 1°tiro è un bel 7a su pietra scura e aderentissima; 3 chiodi ne proteggono un primo muro dai movimenti "falesistici", poi continua un fessurino ad incastro di dita, dove bisognerebbe esprimere una doppia gradazione: 7a per dita grandi, 6c per dita piccole.
Materiale necessario: friends fino a 0,4 e nut medio-piccoli.

Una comodissima sosta vi permette di allestire un pic-nic per provare il 2° tiro per tutti i giri di cui abbisognate!
La roccia dall'aspetto non perfetto si rivela sorprendentemente bella e insolitamente lavorata per la zona. Per ora liberato solo da me in pink-point questo fisico 7b attende la red-point, la quale costringerà ad un difficile piazzamento di uno 0,3 o C3 giallo sotto il primo tetto.
Qui ci sono gli unici 2 spit della via, sicuramente criticabili ma comodi, rappresentanti del fatto che in "Work in progress" non ci sono prove di coraggio ma solo estetica del gesto!
Sono necessari friends da 0,4 a 2; doppio lo 0,5.

...e ora tocca al vero miracolo: il grande tetto.
Finchè non lo abbiamo toccato non siamo stati certi del fatto che vi potesse essere realmente una fessura di fondo. Essa c'è!
Si tratta di un infinita traversata sotto uno dei tetti più pronunciati di tutta la valle; la roccia di crollo è liscissima ed il boulder che affronterete in mezzo è descrivibile solo con le immagini. Il vuoto inibisce leggermente la gestualità, ma anche qui la sosta degna di un campo base motiva a provare e riprovare.
Liberato da me mettendo le protezioni (e vi confesso di aver avuto fortuna...) si è rivelato 7b+, ma ne gradirei un'ulteriore conferma oltre a quelle dell'Amadio e di Aziz, essendo questo un tipo di scalata assai specifico.
In posto ci son 3 chiodi ed un nut, servono friends fino allo 0,75 e nut medi.

La via non presenta particolari obbligatori essendo questa percorribile interamente in artif senza superare A0. Solo nel primo tiro e sul primo chiodo si può azzardare un 6a obbl. R2.
Dalla sosta di uscita andare sulla bella piattaforma a destra a reperire la calata; con una doppia da 60 si arriva a terra, ma si può anche usare la corda singola e far due calate.

Ci vediamo a "Cornflakes capitolo 3°"...
Ciao!!